Eccellenze agricole nascoste, a volte dimenticate per decenni o secoli che attraverso piccoli miracoli di impegno e passione vengono riscoperte in tutta la loro qualità, riemergono con il loro valore gastronomico e salutare frutto della selezione delle varietà più giuste, dei modi di lavoro, di un ambiente di produzione con caratteristiche del tutto particolari.

Da qualche hanno in un angolo tra i più integri del Montefeltro, quello che dalla valle del Foglia e del Mutino si spinge fino alle pendici del Carpegna, si è ripresa la produzione di legumi che risentono, nel sapore e nella consistenza, del clima di montagna, di terra e aria buona e incontaminata.

Piccola produzione di ottima qualità che mette insieme in maniera mirabile l’attento lavoro dell’agricoltore con i profumi naturali che arrivano dai boschi e dai pascoli selvatici delle terre alte del Montefeltro.

Lenticchie della varietà Rossa e ceci della varietà Sultano, legumi poveri e nobilissimi che hanno saputo dare sapore e sostanza alle zuppe del passato e che oggi si rivelano ingredienti sorprendenti sia per i piatti “minimali” e straordinariamente attuali della tradizione, sia per quelli ricchi di moderne intuizioni gastronomiche.

La Zuppa di San Sisto è esattamente lo specchio di questo equilibrio: i famosi funghi della zona, in stagione il magnifico prugnolo, ceci, lenticchie e un filo d’olio. Tutto quello che basta per un piccolo capolavoro. Poi ci sono le minestre come i classici “maltagliati”, in cui i legumi rivelano tutta la loro piacevole consistenza e prelibatezza, e tante altre combinazioni proposte dai ristoratori della zona.