San Leo, è stata definita il “nido dell’aquila feltresca”: ed effettivamente tutto nasce da qui. San Leo è la capitale del Montefeltro e della sua diocesi, il luogo dove si concentra l’essenza storica, estetica, naturale, “filosofica” di questa terra. Lo stesso nome della regione, e poi della casata che governerà queste terre e il Ducato d’Urbino, arriva da qui, dal monte dov’ era un tempio dedicato a Giove Ferètrio, su cui sorse la magnifica San Leo. La natura che sorprende per forza e splendore, una fortezza famosa in tutt’Italia per le sue linee pure che affiorano dalla roccia viva, le chiese dall’ incomparabile forza mistica, un’armonia degli spazi peculiare, i palazzi che custodiscono grandi opere d’arte, vicoli e piazze belli da vivere, panorami belli da guardare, cose buone da mangiare, qualche mistero che si nasconde tra le pieghe della storia: San Leo è un vero concentrato dell’anima del Montefeltro. Non è un caso che San Leo, in tempi lontani, tra il 961 e il 963, possa vantare addirittura d’ essere stata Capitale del Regno Italico: si capisce anche da questo quanto doveva essere forte e importante, città adatta a ospitare regnanti e truppe. E non è un caso che la sua rocca fosse considerata il posto più sicuro in cui rinchiudere personaggi pericolosi , primo fra tutti per notorietà, il misterioso conte di Cagliostro, figura tra le più enigmatiche del 1700 europeo. E’ ancora forte l’ atmosfera magica, alchemica, che si lega a questo personaggio che dalla sua cella poteva scorgere i tetti delle due magnifiche chiese di San Leo, il duomo e la pieve, edifici custodi di una religiosità straordinariamente intensa tradotta in architetture che parlano all’anima e all’intelligenza.
Proprio qui, sulla roccia di San Leo, comincia la storia e prendono corpo l’identità e lo stile di vita del Montefeltro.
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