Sant’Agata Feltria: una rocca elegante a guardia delle terre alte, una cittadina di splendori antichi ritagliata per magia tra i monti solitari che formano le prime maglie della catena appenninica romagnola, marchigiana e toscana. Forme urbane conservate al meglio, quasi ferme nel tempo eppure ancora vissute da una comunità che non si sente “lontana”, ma piuttosto protagonista della bellezza e della vivacità del Montefeltro. Sant’Agata è l’armonia delle case e degli spazi ai piedi della fortezza, i vicoli e le vie in cui si affacciano i palazzi nobiliari, un teatro settecentesco bello come pochi, le sue campagne selvatiche, il profumo dell’aria pulita, e in autunno, l’aroma del tesoro sotterraneo che ha reso celebre la cittadina in Italia e non solo. Questa è una delle principali città del tartufo, una capitale del prezioso tuber magnatum pico, il tartufo bianco pregiato, che da queste parti cresce con particolare generosità. Qui si danno appuntamento in una grande fiera estimatori e buon gustai che arrivano da vicino e da lontano, migliaia di visitatori che trovano una cucina e un’ ospitalità di qualità. Più in giù, leggermente verso valle, un altro tesoro che si offre al viaggiatore in tutte le stagioni: il borgo di Petrella Guidi. Un mondo più che un borgo, un mondo di sagome medioevali e arcaiche, eleganti e nobili, essenziali e perfette come sanno essere solo certe creazioni e forme rustiche. Le sensazioni sono quelle di una vita e di una scelta di armonia: armonia degli edifici, del rapporto stretto con la natura, dei panorami su tutta la valle del Marecchia, del discreto e insuperabile recupero che alcuni uomini e artisti appassionati hanno fatto dei suoi spazi così speciali.