Cos’ha Pennabilli che colpisce?
Perché è indubbio che qualcosa di speciale si avverte subito.
Certo ci si accorge che le due rocce e i due castelli (quello di Penna e quello di Billi) che si sono uniti per darle forma, hanno creato un centro storico dalla fisionomia originale, fatto di strade antiche che corrono tra massi selvatici e tra palazzi che hanno visto scorrere la vita di tanti secoli.
Pennabilli: pietra naturale e pietra lavorata, i boschi tutt’intorno e, ai piedi, la valle del Marecchia, un respiro di poesia e civiltà che si avverte tra i muri e nelle piazzette, nella gente che si incontra.
Un paese, un’ aggraziata capitale dei monti, che ha avuto la fortuna d’essere la casa, il mondo piccolo e grandissimo, di Tonino Guerra , voce tra le più alte della poesia italiana.
Un uomo, un artista che ha regalato a Pennabilli, alla Valle del Marecchia, a tutto il Montefeltro parole, immagini, pensieri che li hanno fatti conoscere e amare nel mondo. Le sue impronte poetiche sono dappertutto (nell’Orto dei frutti dimenticati, nella Strada delle meridiane, nel Santuario dei pensieri. Ecc.) e la sua eredità di bellezza segna indelebilmente il paese e le cose che a Pennabilli si organizzano per chi ci vive e per gli ospiti.
Una piccola “città doppia” con i suoi due castelli, la sua pace e la sua vivacità, i suoi silenzi e la sua gioia; “doppia” anche per l’essere cuore del Montefeltro eppure aver dato i natali alla casata dei Malatesta, che nel Medioevo scenderà verso il mare e la Romagna, conquistando le colline, la pianura e le spiagge che dalle alture di Pennabilli a volte si raggiungono con un’ occhiata.
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